Perché, quando e come ricorrere alla rimozione dell’amalgama dentale
Durante gli anni in cui mi sono dedicato alla rimozione degli amalgami, si sono verificate diverse situazioni, più o meno complicate.
Ovviamente il numero e la grandezza delle otturazioni da sostituire rivestono un’importanza basilare.
Va ricordato che il mercurio viene rilasciato dall’amalgama in vari modi: per corrosione, per vaporizzazione o per diffusione alla radice del dente. Dobbiamo aspettarci che il dente trattato abbia bisogno di ulteriori cure, soprattutto se le otturazioni risalgono a molti anni prima. Non aspettiamoci per esempio, che un dente curato per una carie molto profonda, e che ha sopportato da anni un avvelenamento costante, sia perfettamente sano.
L’analisi dei possibili danni derivati da una scorretta rimozione delle otturazioni in amalgama ha portato a proporre un protocollo di rimozione protetta, in accordo con le direttive impartite dalle massime autorità della tossicologia clinica.
L’ambulatorio odontoiatrico Luca Bastianello srl si attiene a regole ritenute fondamentali per la salute del paziente e per quella del personale medico:
- Check-up medico, del paziente per verificarne lo stato di salute generale.
- Elaborazione di un piano di cura che prevede la rimozione delle vecchie otturazioni in base alle fasi lunari secondo un atteggiamento di tipo olistico, in media: una sola al mese per ridurre lo stress da intervento.
- Prescrizione al paziente di un rimedio antalgico omeopatico per la protezione della polpa dentale, (per esempio: Rimantal), da assumere per almeno 20 giorni prima e per almeno 20 giorni dopo ogni rimozione (5 gocce sotto la lingua, da deglutire dopo 10/20 secondi, una volta al giorno, o più volte in caso di particolari fastidi, lontano dai pasti).
- Somministrazione al paziente di capsule di carbone prima del trattamento.
- Uso della diga odontoiatrica per ostacolare la diffusione del materiale.
- Uso, da parte del personale, di apposite maschere con filtri per evitare pericolose inalazioni.
- Uso di macchinario aspira-fumi che viene posizionato a ridosso del punto operativo, in considerazione del fatto che al momento della rimozione, i vapori di mercurio devono essere neutralizzati.
- Uso di aspiratore dedicato tipo “clean up”.
- Rimozione attuando il lifting dell’amalgama cioè senza toccarla con il trapano e sostituzione del vecchio materiale con composito di ottima e sicura qualità.
- Smaltimento degli amalgami secondo le indicazioni di legge in quanto classificati come rifiuto sanitario speciale tossico-nocivo.
Norme igienico-alimentari da osservare durante il periodo di trattamento
Riporto di seguito una lista di regole non assolute, ma consigliabili, per aiutare l’organismo a liberarsi prima possibile dagli effetti dell’amalgama:
- Evitare caffè, zucchero raffinato, alcool, pesce.
- Evitare il fumo, almeno nelle sei ore precedenti e successive all’atto di bonifica.
- Evitare di consumare cibi troppo caldi perché la temperatura elevata contribuisce a rendere instabile il mercurio che già al di sopra dei 20,5° C comincia a dissociarsi.
- Evitare di masticare gomme durante il programma di disintossicazione.
- Osservare particolare igiene del cavo orale ed evitare lo sfregamento eccessivo delle setole dello spazzolino sulle otturazioni.
- Eseguire sciacqui frequenti con olio essenziale di Malaleuca alternifolia (Tea tree oil).
- Consumare frutta fresca, vegetali e cibi non raffinati.
- Svolgere regolarmente attività fisica per agevolare il drenaggio attraverso la traspirazione e la sudorazione. Per lo stesso motivo sono ottimi la sauna e il bagno turco. Sono utili anche linfodrenaggio manuale, idromassaggio e spugnature con guanto di crine.
- È fondamentale curare l’intestino. La fibra diminuisce il tempo di trasporto e assorbe i liquidi non contenenti il metallo.
- Assumere compresse di carbone che assorbono le tossine nel tratto intestinale.
È importante ricordare che i primi sette giorni dopo la bonifica (rimozione amalgama) almeno il 30% del mercurio viene espulso dal nostro corpo, è quindi fondamentale non affaticare il nostro sistema immunitario, anzi seguire quante più regole possibile tra quelle elencate.
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L’amalgama: un problema spinoso
Gli amalgami, sono composti da mercurio e da polveri di argento, rame, stagno e zinco. Sono ancora parecchie le bocche dei pazienti che si presentano in studio con vecchie otturazioni realizzate in amalgama. Sono spesso facilmente distinguibili per il caratteristico colore grigiastro delle gengive adiacenti, dovuto alla corrosione dell’otturazione nel tempo e alla conseguente penetrazione di mercurio nelle pareti più interne, con uno spiacevole effetto piuttosto antiestetico. Tuttavia dell’amalgama e dei suoi pericoli se ne è sempre parlato poco, forse perché in passato l’otturazione di una carie con l’amalgama ha sempre avuto vantaggi pratici, economici e di durata senza fare i conti con un elemento tutt’altro che vantaggioso per la salute: il mercurio. Come sappiamo, il mercurio è un elemento molto inquinante per l’ambiente e altamente tossico per l’organismo umano. L’intossicazione da mercurio può provocare gravi danni al sistema nervoso centrale e periferico, al cervello, al cuore, ai reni e al sistema immunitario. Non a caso il suo utilizzo è stato finalmente severamente regolamentato. Basti pensare ai termometri a mercurio, ormai fuorilegge. Comunque è mia intenzione chiarire per chi si appresti a rimuovere gli amalgami dopo aver letto queste righe, di farlo solo ed esclusivamente perché ha creato dentro di se una coscienza sul fatto che questo materiale non deve esistere nella propria bocca e nella bocca delle persone, senza attendere false aspettative in merito a quanto riportato.
Prodotti d’uso comune che contengono mercurio:
Ricordiamo inoltre che il mercurio si trova anche in molti prodotti che usiamo abitualmente: nel lattice e nelle vernici con solvente, nei filtri dell’aria condizionata, nel toner delle stampanti, nel fumo delle sigarette, negli anticrittogamici e in alcune soluzioni per lenti a contatto (thimerosal); nell’alcool metilico, mercurocromo, lozione alla calamina, nella preparazione H, in alcuni gel contraccettivi (es.:spermicidi, lubrificanti), in alcune tinte per capelli, nei mascara resistenti all’acqua, nelle lampadine a basso consumo e nei neon, nelle batterie, nei coloranti alimentari e dei tessuti (Poliammide, acrilico, ecc..), nei pannolini e negli assorbenti profumati.).