Manuale Di Ortodonzia Naturale funzionale
Tecnica e metodologia sull’uso pratico-clinico dell’attivatore plurifunzionale Soulet-Besombes
«La cosa più sorprendente in questi dieci anni di utilizzo dell’attivatore plurifunzionale e di pratica della Ortodonzia Naturale è costatare come ognuno è centrato su se stesso.
Nel corso di questi anni però, ho anche avuto modo di osservare come ogni volta che spiego ai pazienti come usare l’attivatore Soulet-Besombes, ognuno comprende a modo suo le mie indicazioni costringendomi, a volte, a nascondere la mia insofferenza a queste incomprensioni.
Ancora più sconvolgente è costatare che il problema non si risolse neanche passando alle istruzioni scritte. Siamo talmente concentrati su noi stessi che pensiamo o diciamo di aver capito, anche se ognuno capisce quello che vuole o può capire.
Ricordandomi che il nostro cervello memorizza più facilmente un’immagine anziché un concetto sentito o letto, è nata l’idea di questo libro, soprattutto per rappresentare con disegni e foto le indicazioni pratiche sul modo d’uso dell’attivatore e le fasi della sua preparazione in laboratorio.»
L'autore
Prefazione del Dott. Alessandro Calzolari
Sono trascorsi dieci anni dal primo corso di formazione in Dentosofia per Dentisti Italiani e sono ormai molte decine i Dentisti che utilizzano questa metodica creata da Michel Montaud e Rodrigue Mathieu in Francia una trentina di anni fa.
Ogni disarmonia o malattia può essere vista, credo, come una impareggiabile occasione di sviluppo delle forze di guarigione e di vita.
Salute, infatti, non è il contrario della Malattia, ma piuttosto la capacità vivente di sviluppare le Forze di Guarigione che ci mantengono in vita.
Perché abbiamo una certa disarmonia, uno squilibrio funzionale?
Come e quali strumenti e percorsi possiamo offrire per arrivare a un nuovo livello di salute con l’impegno del paziente in prima persona?
In Dentosofia utilizziamo soprattutto, in modo percettivo fine, l’attivatore di Soulet-Besombes con il quale è il paziente stesso a diventare attivo nella terapia facendo regolarmente gli esercizi prescritti.
In alcuni casi potremmo utilizzare strumenti meccanici diretti e passivi dal punto di vista percettivo, ma si privilegiano tutti i metodi dell’ortodonzia funzionale (Robin, Planas, Bim-ler, Balters, Muzj, De Coster, Château) per favorire l’apprendimento neuromuscolare e la neuroplasticità, in modo da rieducare le cinque funzioni fisiologiche vitali e rimodellare le strutture riportandole a un equilibrio, il più armonioso possibile.
Voglio ricordare che dall’occlusione corretta con la lingua in posizione ottimale contro il palato, dipendono e sono correlate direttamente, la forza posturale al 70%, la masticazione armoniosa ed efficace, la deglutizione corretta, la respirazione nasale fisiologica, la fonazione com-pleta e matura, la suzione.
Molti problemi di patologie Otorinolaringoiatriche, dolori articolari posturali da sovraccarico e squilibrio, disfagie, dispnee, e disturbi digestivi e ritardi di maturazione e crescita, possono a-vere degli insperati ed evidenti miglioramenti o guarigioni, grazie al raggiungimento di nuovi equilibri.
Seguire un corso di Formazione in Dentosofia sarà quindi un momento di grande crescita personale, professionale e l’inizio di un percorso di autoeducazione che ci permetterà di aiutare anche gli altri che lo richiedano a trovare una nuova armonia divenendo attivi e responsabili di se stessi.
Grazie Luca che con questo secondo libro cerchi di dare risposte e fondamenti alla conoscenza (PERCHÉ) e pratica (COME) alle questioni di base che si sviluppano durante lo svolgimento dei tuoi corsi di introduzione alla Dentosofia.
Dopo la chiarezza del tuo primo libro i-denti-tà, auguro a questa tua seconda opera il successo che merita il tuo impegno e ingegno.
La ricerca vera non ha mai fine e possiede le forze interiori di una fiducia incrollabile nei doni del mondo spirituale per chi chiede col cuore puro e la mente libera da attaccamenti.
Auguri Luca.
Presentazione del Dott. Giuseppe Stefanelli
Accetto con piacere l’invito dell’amico e collega Luca Bastianello a scrivere la presentazione di questo “Manuale di ortodonzia naturale“.
Già il titolo mi piace molto perché si inscrive perfettamente in una filosofia diagnostica e terapeutica che personalmente porto avanti da molti anni, vale a dire quella della OrtoCranioDonzia - Slow Orthodontics.
Il primo termine si riferisce al presupposto fondamentale che prima di spostare meccanicamente i denti sarebbe auspicabile conoscere l’architettura del cranio nel quale i denti sono inseriti, al fine primario di non stravolgerla attraverso meccaniche standard.
Il secondo, mutuato dall’inglese, riprende il concetto più generale della “Slow Medicine”, un movimento che fortunatamente si sta diffondendo anche in Italia, che promuove una medicina più “sobria, rispettosa e giusta”, contrapposta a quella attuale, eccessivamente settorializ-zata, tecnicizzata, sottoposta alle leggi dell’industria farmaceutica, che ha perso di vista l’essere umano nella sua unicità e globalità.
È indubbio che la tendenza attuale in ortognatodonzia sia quella di abbandonare la terapia eziologica e funzionalista, ritenuta più complessa, indaginosa, dispendiosa in termini di tempo e apparecchiature e per i più scarsamente prevedibile, a favore di un trattamento sintomatico che cura gli effetti della patologia attraverso un tecnomeccanicismo esasperato, possibilmente standardizzato e rigorosamente ripetibile.
Mi pare evidente che oggi si sia arrivati ad attribuire alla diagnosi e agli obbiettivi di un trattamento ortodontico delle finalità quasi esclusivamente estetiche.
Basandosi unicamente sullo spessore e sulla posizione dei tessuti molli si decidono trattamenti distalizzanti, estrattivi e retrusioni incisive quanto meno discutibili.
A mio modesto parere ortognatodonzista è colui il quale si preoccupa di porre in rapporto equilibrato le basi scheletriche e la dentatura, senza ovviamente prescindere dai tessuti molli periorali, di cui nessuno ignora l’importanza, ma che non possono e non devono esse e presi a riferimento per stabilire gli obiettivi del trattamento.
Del resto, è molto più plausibile che il raggiungimento di un buon equilibrio dento-muscolo-scheletrico si associ ad una buona estetica facciale, di quanto non lo sia l’equazione opposta.
Bene, il trattamento con gli attivatori plurifunzionali, descritti in questo manuale, riscopre l’importanza dell’approccio precoce individuale che si inserisce a buon titolo nel contesto della “Slow orthodontics”.
La terapia non si fa “con” l’attivatore ma “attraverso” il dispositivo, attraverso il rapporto empatico medico/paziente, responsabilizzando il piccolo paziente e la famiglia al suo corretto utilizzo come del resto si dovrebbe fare con tutti i dispositivi funzionali.
Vengono dettagliatamente descritti i protocolli di utilizzo e le metodiche di finitura e adattamento individualizzato in maniera semplice, da tutti attuabile nel proprio studio.
In definitiva un bel manuale pratico e di rapida consultazione che non dovrebbe mancare nella biblioteca di coloro i quali credono, come me, che l’ortodonzia non sia solo raddrizzare i denti.
Complimenti Luca
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