Odontoiatria Naturale Integrativa

Il logopedista

Fino a qualche anno fa non era facile consigliare a un paziente (o ai suoi genitori) la necessità di rivolgersi a un logopedista senza imbattersi in espressioni interrogative causate dalla nescienza o turbate da pregiudizi infondati.
Non c’era grande collaborazione tra professionisti e ciò che i genitori non intuivano, o i dubbi dei pediatri, venivano procrastinati alle maestre della scuola materna o addirittura elementare dove l’osservazione o la necessità di comunicazione con gli insegnanti o semplicemente con gli altri scolari evidenziasse delle anomalie.
La logopedia è la branca della medicina che si occupa della prevenzione e del trattamento riabilitativo delle patologie della comunicazione nelle varie fasce di età: evolutiva, adulta e geriatrica. In estrema sintesi la logopedia è una branca interdisciplinare della riabilitazione che mira alla diagnosi e alla cura dei disturbi della comunicazione.
Se consultiamo l’Enciclopedia Treccani troveremo inoltre che: “ … mira a correggere disturbi del linguaggio. Strettamente connessa alla foniatria, da cui in un certo senso deriva, utilizza programmi di intervento che poggiano su un complesso di cognizioni afferenti alla medicina (prevalentemente neurologia e otorinolaringologia), alla psicologia, alla glottologia e alla pedagogia. Il campo d’azione del logopedista riguarda soprattutto i disturbi della comunicazione, nei quali l’opera riabilitativa (e preventiva, in alcuni casi) richiede, accanto a manovre di impostazione dell’articolazione del linguaggio, anche e soprattutto interventi di tipo pedagogico-associativo, per favorire il recupero o lo sviluppo delle strutture cognitive e delle operazioni mentali, ed eventualmente di tipo psicoterapico. Tra i campi di intervento del logopedista vanno incluse numerose logopatie (disturbi del linguaggio di origine centrale) a diverso meccanismo di comparsa (per es. difettosa impostazione fonatoria, disturbi articolatori, difetto intellettivo, cause socio-ambientali).”
Per fornire una corretta e quanto più completa informazione a famiglie e genitori vediamo domande, relative risposte e alcune considerazioni a riguardo:

COSA FA IL LOGOPEDISTA?

In fase diagnostica ha il compito di valutare il profilo comunicativo e linguistico del paziente partecipando all’intero inquadramento del caso attraverso l’anamnesi, l’osservazione clinica diretta e l’esecuzione di test standardizzati. Con la presa in carico del paziente ha invece il compito di potenziare, abilitare, riabilitare gli aspetti deficitarii nelle aree del distretto oro facciale, della comunicazione, del linguaggio e degli apprendimenti.

COME SI ARRIVA DAL LOGOPEDISTA?

I pazienti ricorrono a consultazione su consiglio degli insegnanti oppure del medico di famiglia o pediatra o altri specialisti (foniatri, neuropsichiatri infantili, psicologi, otorini laringoiatri, odontoiatri, ecc.) ai quali ci si è rivolti per l’analisi di una anomalia e che inviano a un consulto logopedico.

NEL CASO DI BAMBINI INTERVIENE:

  • nelle difficoltà nella comprensione e dello sviluppo del linguaggio;
  • nei difetti di pronuncia;
  • nei disturbi della voce e dell’eloquio;
  • nella riabilitazione di bambini con ipoacusia;
  • nel sviluppare la comunicazione alternativa per le patologie complesse;
  • nei disturbi di apprendimento;
  • nei ritardi secondari a sindromi complesse;
  • nel potenziamento delle abilità sottostanti all’apprendimento in soggetti a rischio;
  • nella consulenza ai genitori.

NEL CASO DI ADULTI:

  • riabilita i disturbi della comunicazione e del linguaggio sopravvenuti dopo traumi o lesioni vascolari (esempio: afasie post ictus o post trauma).

QUANDO ANDARE DAL LOGOPEDISTA?

Appena ne viene riscontrata o consigliata la necessità. Al contrario di ciò che si potrebbe pensare, non esiste il troppo presto, mentre esiste il troppo tardi!!!
Spesso dal punto di vista del linguaggio non c’è una buona informazione e i bambini giungono tardi a terapia (“tardi” significa quando il disturbo della comunicazione ha già innescato altre problematiche collaterali o quando il problema di base si è radicato rendendo molto più lunga la riabilitazione.

IN GENERALE SE IL BAMBINO:

  • ha disturbi del linguaggio di origine neurologica;
  • ha autismo o ritardo cognitivo;
  • non ha ancora cominciato a parlare a 2 anni;
  • non comprende le parole e gli ordini, anche i più semplici;
  • balbetta o ha problemi di fluenza verbale (di ritmo, intonazione, prosodia);
  • ha un linguaggio limitato e un vocabolario ristretto;
  • ha difficoltà a imparare parole nuove e/o non trova le parole da utilizzare;
  • fa uso di frasi accorciate, sgrammaticate o semplificate, omette parti importanti della frase, usa le parole in un ordine non corretto;
  • ha subito frenulectomia (rimozione del frenulo).

IN COSA CONSISTONO LE TERAPIE?

Per bambini si strutturano competenze specifiche attraverso il gioco e materiale didattico specifico utilizzando tutti i canali disponibili: visivi, uditivi, motori, emotivi, relazionali, ecc.
A seconda del quadro clinico il logopedista insegna a emettere suoni e articolare le parole in modo corretto, oppure a sviluppare ed usare consapevolmente la muscolatura della masticazione e della deglutizione.
Monitora costantemente l'evoluzione della terapia riabilitativa attuata e nel caso in cui non siano raggiunti gli obiettivi di recupero funzionale previsti, la modifica.
Si occupa nel frattempo di educare il paziente e i suoi famigliari su come affrontare e convivere con i disturbi e le disabilità di tipo comunicativo.

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QUANDO ANDARE DA UN LOGOPEDISTA?

SE IL BAMBINO HA DA 2 A 4 ANNI:

  • Non ha ancora cominciato a parlare
  • Produce balbettii
  • Parla usando solo due sillabe
  • Non sembra comprendere gli ordini, anche i più semplici
  • Non sembra capire le parole
  • Non ha una buona coordinazione
  • Non si esprime in maniera comprensibile (3-4 anni)
  • Non ha una buona comunicazione con i suoi coetanei
  • Non socializza con gli altri bambini
  • Non riesce a mangiare
  • Altri atteggiamenti anomali

SE IL BAMBINO HA DA 4 A 6 ANNI:

  • Sostituisce o altera la produzione verbale
  • Non pronuncia bene alcune parole
  • Scambia le lettere all’interno delle parole
  • Non socializza bene con gli altri bambini
  • Non sa disegnare
  • Non deglutisce bene

SE IL BAMBINO HA DA 6 ANNI IN SU:

  • Presenta difficoltà di concentrazione a scuola
  • Ha difficoltà di apprendimento
  • Ha difficoltà a leggere e/o a scrivere
  • Ha problemi con l’ortografia
  • Ha una grafia incomprensibile
  • Ha difficoltà ad eseguire i calcoli matematici
  • Ha difficoltà ad imparare a memoria
  • Ha difficoltà a socializzare
  • Sembra aggressivo
  • Non sta fermo un attimo e non si concentra su nulla

(N.B. Per ogni fascia di età valgono anche le situazioni delle fasce che precedono.)